A questa dommanda risponderà presto il progetto NU-AGE finanziato dalla Commissione Europea che vuole ottenere una maggiore conoscenza sul ruolo della dieta nelle infiammazioni legate alla vecchiaia. I ricercatori di "NU-AGE" proveranno a capire le specifiche esigenze nutrizionali e prevenire le malattie legate all’invecchiamento considerando i dati provenienti da una vasta popolazione.
La giusta alimentazione, lo sappaimo e lo abbiamo più volte ribadito in precedenti post, è uno dei tanti fattori che giocano un ruolo importante e primario nell’invecchiamento. Oggi sappaimo che scegliendo la nostra dieta possiamo intervenire sul processo di invecchiamento.
Eppure, l’influenza della dieta sulle condizioni legate all’età avanzate è ancora un area di ricerca relativamente poco esplorata e mancano ancora dati oggettivi; ad esempio non è ancora chiaro quale sia la dieta ottimale per un sano invecchiamento nè è certo che le attuali raccomandazioni siano necessariamente le migliori possibili o non si possa fare di meglio.
Da questo pool di esigenze nasce questo progetto di approfondimento; il cibo che mangiamo può influenzare lo sviluppo dell’infiammazione (inflammaging), una parte naturale del processo di invecchiamento e si vuole capirne, giustamente, sempre di più. Una infiammazione cronica negli anziani si è dimostrata essere un fattore di rischio nelle malattie legate all’invecchiamento, come l’arteriosclerosi (restringimento e indurimento delle pareti delle arterie con il risultato di un aumento di rischio di malattie cardiache), diabete di tipo 2, cancro e neuro degenerazione che porta al declino cognitivo.
Presto potremo dunque avere a disposizione alcune importanti ed interessanti novità:
- una nuova piramide alimentare specifica per i cittadini europei over 65 che si sono sottoposti alla “dieta NU-AGE”
- linee guida nuove più specificatamente approfondite sul target.
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