-La definizione di salute secondo l'OMS: non solo assenza di malattia ma uno stato di completo benessere fisico, psicologico e sociale. Non basta quindi curare ma bisogna prevenire, informare, sensibilizzare, promuovere comportamenti orientati al benessere.
*Invecchiamento: lento e spontaneo processo evolutivo che attraversa le diverse fasi della vita identificate con l'età infantile, pubertà, età adulta, eta avanzata.
*Senescenza: processo di perdita della capacità di funzionare correttamente a livello cellulare con evidenti ripercussioni macroscopiche che portano alla morte.-------------------------------------------------------------------------------- (Blogeriatria by Massimo)

domenica 11 maggio 2014

Geriatria: Iporessia; fragilità ed in particolare fragilità nutrizionale.


L'iporessia può essere intesa come la diminuzione della fame e della quantità di cibo ingerito. Si inserisce come termine di fondamentale importanza all'interno del discorso della fragilità nel soggetto anziano, essa stessa a sua volta intesa come sarcopenia, iporessia appunto ed ipomobilità ed ancora insieme ed in associazione alla flogosi cronica a carico del  muscolo striato; riguarda in particolare l'aspetto nutrizionale.

Il discorso relativo alla fragilità nutrizionale è molto poco conosciuto ma merita particolare attenzione.
In particolare il discorso si fa interessante, e merita di essere approfondito all'interno di un percorso di cure, se si pensa che (alimentazione e) la nutrizione può peggiorare lo stato di malattia o diventare essa stessa causa di problemi e che invece un adeguato, corretto, personalizzato, mirato approccio al problema può aiutare a risolvere i problemi. Si pensi per esempio al problema della nutrizione nella gestione delle lesioni da decubito e non solo ad esso per ciò che concerne le problematiche del soggetto in età avanzata.

Dunque oggi sappiamo che le persone “FRAGILI” hanno difficolta’ a nutrirsi adeguatamente e spesso anche per problemi di tipo organizzativo, poi, sappiamo che l'apporto di nutrienti spesso non è sufficiente anche perchè spesso il discorso si associa ad un rifiuto per il cibo (peraltro si beve sempre meno acqua e non ci si accorge del problema).
Adesso dobbiamo considerare che spesso ci sono patologie multiple che diventano mattoni assembalti a formare un muro che ostacola la voglia ed il piacere di alimentarsi. A tutto questo possiamo sommare paure, depressione, solitudine e problematiche economiche.

Il compito di tutte le persone che sono vicine ai nostri nonni è quello di supportare ed informarsi e sentire sempre il parere dello Specialista di riferimento, del Geriatra che potrà valutare compessivamente e disegnare un programma personalizzato e con un lavoro multidisciplinare in collaborazione anche con altre figure professionali alla fine potrà redarre un piano alimentare personalizzato.
Infine un consiglio: non aspettate che le cose vadano troppo avanti ma sentite il parere del Geriatra prima che il quadro evolva in maniera troppo rapida e non venga raggiunto un punto di caduta.


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