Nel corso del tempo, durante lo svolgersi della nostra vita ognuno di noi subisce variazioni che comportano cambiamenti importanti. Qualcun o si è divertito a fotografarsi ogni giorno per anni e poi a mettere insieme tutte quelle immagini così da poter rivedere "Un Tutto fatto di mille parti sempre un pò diverse".
Il soggetto, chissà quante persone avrà visto in quelle foto, in fondo, e chissà quanti se era stato in momenti diversi?
E quante altre considerazioni si potrebbero fare davanti ad un mosaico di questo tipo che riguardasse la nostra persona?
E quante altre considerazioni si potrebbero fare davanti ad un mosaico di questo tipo che riguardasse la nostra persona?
Ma torniamo al punto del nostro post.
Abbiamo già più volte accennato, in Blogeriatria, a come con l'avanzare dell'età si può assistere a modificazioni della creatinina sierica, dei livelli dell'emoglobina. Altrettanto importanti sono poi le modificazioni del peso corporeo, la modificazione della composizione corporea etc (il-6)
In geriatria esistono convenzionalmente 3 gradini temporali che si associano a condizioni di vita differenti e che richiedono un approccio ed una metodologia di trattamento che il vostro Geriatria di Fiducia potrà aiutarvi a calibrare anche con ausili che valutano la situazioni Clinico-funzionale come le scale di valutazione:
ADL, IADL, comorbidità, MMSE, GDS.
Semplicemente, possiamo dire che è possibile avere idee più chiare su questi cambiamenti anche identificando 3 grossi periodi temporali che, salvo complicanze, hanno in genere quadri tutto sommato definiti:
Dicamo dunque che esistono 3 tipologie di anziani per quel che concerne un inquadramento anagrafico:
65-75 anni “giovane vecchio”
76-85 anni “vecchio vecchio”
>85 anni “grande vecchio”
Ma chi è oggi davvero il paziente anziano?
Di fatto, oggi possiamo dire che il paziente anziano non è tanto identificabile dall'età anagrafica quanto piuttosto dall'età biologica e sopratutto possiamo dire in maniera più completa che è considerato anziano un soggetto che presenta iniziali problemi di: fragilità, di disabilità e di comorbidità.
E' tuttavia innegabile che dopo i 75 anni attualmente la morbilità, la mortalità ed i problemi sociali aumentano, ma è anche vero che con una migliore conoscenza delle problematiche mediche e sanitarie, con un maggiore stimolo collettivo all'invecchiamento attivo e con l'uso intelligente, al servizio degli uomini ( e non il suo contrario), dell'informatica , delle tecnologie avanzate e della domotica possiamo spostare quell'asticella (75) ancora una volta, più in alto.
Alla fine, comunque, è necessario approcciare la situazione tenendo conto che ci sono momenti precisi e variazioni importanti che fanno vacillare in modo quasi irreversibile l'equilibrio complessivo della persona.
Certamente però dobbiamo partire dal concetto che esiste in ogni caso un dovere relativo alla conoscenza del paziente e delle sue esigenze ed aggiungere che riguarda, alla fine la sensibilità del singolo "soggetto" e del prorpio medico, poi dei familiari e del sistema sanitario nel suo complesso, ed ancora, dalla concezione della sanità che ognuno di noi vuole darsi come membro di una comunità e come gruppo.
Come sempre su questa terra, siamo uomini in cammino, che affrontano ogni giorno l'esistenza con un nuovo panorama davanti da decifrare e, se vorrete, da esplorare per raggiungere traguardi più ambiziosi, nuove età da vivere ancora mai conosciute.
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