-La definizione di salute secondo l'OMS: non solo assenza di malattia ma uno stato di completo benessere fisico, psicologico e sociale. Non basta quindi curare ma bisogna prevenire, informare, sensibilizzare, promuovere comportamenti orientati al benessere.
*Invecchiamento: lento e spontaneo processo evolutivo che attraversa le diverse fasi della vita identificate con l'età infantile, pubertà, età adulta, eta avanzata.
*Senescenza: processo di perdita della capacità di funzionare correttamente a livello cellulare con evidenti ripercussioni macroscopiche che portano alla morte.-------------------------------------------------------------------------------- (Blogeriatria by Massimo)

sabato 22 novembre 2014

L'Alzheimer descritto da bloGeriatria per te.

L'Alzheimer è una malattia del cervello legata all'età che avanza e che, poco a poco, distrugge la memoria di una persona e la capacità di elaborazione del pensiero e, alla fine, limita anche la capacità di svolgere i compiti più semplici. L'Alzheimer è la causa più comune di demenza ma non l'unica.
Qualche lieve dimenticanza è da considerarsi normale quando le persone invecchiano ma, a volte, la memoria o altri problemi di pensiero possono essere più gravi e subdoli.
La ricerca oggi sta aiutando gli scienziati a comprendere meglio i cambiamenti cognitivi legati all'invecchiamento.
Ogni giorno, nuove informazioni affinano la nostra conoscenza di questa problematica e seppur a piccolissimi passi è possibile impegnarsi in un discorso che può apportare molti benefici se integrato in un ragionamento di "POTENZIAMENTO" delle risorse del soggetto.
Ecco perchè è importante collaborare con il Geriatria e permettergli di prendersi cura della persona nel tempo cercando di lavorare su tanti piccoli aspetti per avere la migliore risposta possibile.
La malattia, si diceva, si manifesta spesso caratterizzata da amnesia progressiva e altri deficit del sisteama cognitivo. Il deficit di memoria è prima circoscritto a sporadici episodi nella vita quotidiana, poi man mano il deficit aumenta e la perdita della memoria arriva a colpire anche la memoria episodica retrograda ( fatti della propria vita o eventi del passato) e la memoria semantica (le conoscenze acquisite)
Inoltre possono manifestarsi crescenti difficoltà di produzione del linguaggio, con incapacità nella definizione di nomi di persone od oggetti e/o di di "trovare le parole", seguiti poi nelle fasi più avanzate da disorganizzazione nella produzione di frasi e uso spesso scorretto del linguaggio.
 Anche la pianificazione e gestione di compiti complessi (gestione di documenti, attività lavorative di concetto, gestione del denaro, guida dell'automobile, cucinare, ecc.) cominciano a diventare progressivamente più impegnative e difficili, fino a richiedere assistenza continuativa o divenire impossibili.
Molti di voi potranno raccontare, per esperienza diretta, come questi pazienti possono manifestarsi problematiche comportamentali (vagabondaggio, coazione a ripetere movimenti o azioni, reazioni comportamentali incoerenti) o psichiatriche.
Anche il disorientamento nello spazio, nel tempo o nella persona è un sintomo frequente a partire dalle fasi intermedie-avanzate. 
Ai deficit cognitivi e comportamentali, nelle fasi più avanzate si aggiungono infine complicanze mediche internistiche che purtroppo spesso portano a una compromissione rapidamente progressiva della salute. Un tempo si diceva che di "Alzheimer non muore nessuno" intendendo che erano le complicanze legate alle patologie acute intercorrenti (polmoniti, fratture accidentali,.... etc) il vero problema. 

- L'Alzheimer è una malattia complessa che attualmente progredisce nel corso di molti anni, anche grazie al miglioramento del sistema sanitario e delle conoscenze mediche integrate. 
Una serie di fattori possono aumentare o diminuire la probabilità di una persona di sviluppare la malattia. Questi fattori di rischio includono l'età, la genetica, l'ambiente, e lo stile di vita, ma non solo questi. 
 Alcuni fattori di rischio ad oggi possono essere modificati o controllati, mentre altri non si possono modificare.
Gli scienziati stanno esplorando da tempo delle strategie di prevenzione e cura efficaci.
Ad oggi, lo abbiamo già segnalato tante volte in questo blog,  l'esercizio fisico, la dieta (il controllo della glicemia, del peso corporeo) , e i cosiddetti "giochi del cervello" possono aiutare a ritardare o prevenire la malattia di Alzheimer. I risultati degli Studi peraltro, attualmente, non supportano l'uso di qualsiasi particolare farmaco come risolutivo e pertanto abbiamo davvero bisogno di favorire la ricerca Medica e la buona Ricerca Pubblica e dobbiamo però lavorare, cercando ad esempio di ridurre, collaborando, il rischio cardio-cerebrovascolare associato.
Non si tratta di un approccio semplice ma di una strategia integrata e ben nota che necessita però di impegno e di volontà del Medico, del paziente e dei familiari.
Si possono fare dunque certamente molte cose che possono mantenere il cervello sano, attivo e non solo, e soprattutto per cercare di rimanere complessivamente in buona salute.

● fare esercizio fisico regolarmente: 30 minuti al giorno di passeggiata a piedi oppure un bel giro in bicicletta (da non sottovalutare l'utilità delle nuove e belle eBike o comunemente note come bici elettriche a pedalata assistita)
● seguire una dieta sana e ricca di frutta e verdura e variare il tipo di frutta e seguire la stagionalità degli alimenti. Chiedere al vostro Geriatra di fiducia, di più su alcune spezie: curcuma, zafferano o sulla vitamina D. Conoscere i benefici del cacao nella dieta.
● impegnarsi in attività sociali e intellettualmente stimolanti; uscire con gli amici, stare con i nipoti e i figli e non isolarsi dal contesto sociale. (- di contro, questa è una società che deve ancora imparare a vivere questo problema con maturità e in quest'ottica, sono sempre più necessari luoghi di incontro e di aggregazione come i nascenti Alzheimer Cafè che possono integrare e aiutare a capire meglio le cose)
● buon controllo del diabete e della circonferenza vita e del peso 
● monitoraggio degli alti livelli di pressione arteriosa ed eventuale correzione adeguata seguendo le indicazioni del proprio medico
● tenere i livelli di colesterolo nel sangue bassi ormai è argomentoo noto!
● la depressione può essere un problema da non sottovalutare e va opportunamente considerato e trattato, se necessario.


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