L'approccio olistico in Geriatria e dunque in concreto la sua espressione pratica ovvero la valutazione multidimensionale (esaminare gli aspetti fisici, cognitivi, funzionali, farmacologici, psicologici e sociali che influiscono sullo stato di salute del paziente) è capace assolutamente di fare la differenza.
Ogni giorno emergono, comunque a conferma, nuove prove che bisogna agire in maniera integrata.
Anche nelle ultime settimane è emerso da più parti ed in occasione di importanti congressi medici che le malattie cardiovascolari, renali e metaboliche, che condividono spesso gli stessi fattori di rischio e a volte anche i sintomi, vanno approcciate e trattate con una visione complessiva.
Sappiamo inoltre da tempo che curare bene il cuore ed il sistema cardiocircolatorio significa prendersi cura anche del nostro cervello e per questo dobbiamo affidarci a chi è capace di valutare la persona "anziana" nel suo complesso. Tuttavia accade nella vita comune che i pazienti anziani con comorbilità o con patologie croniche spesso vengono curati da più specialisti, oltre che dal proprio medico di famiglia, ciascuno dei quali può prescrivere (aggiungere) farmaci che di solito vanno a sommarsi alla lista di prodotti che il paziente già assume. In questo modo si assiste ad una sorta di aumento della "complessità" dei regimi terapeutici che va gestito "cucendo un abito su misura per il paziente anziano specie se è ""anziano Fragile"".
Lo specialista Geriatra e la valutazione multidimensionale dunque sono in grado di riconoscere i numerosi problemi della persona anziana e di inquadrare le risorse assistenziali e le potenzialità residue, definire il bisogno di servizi e mettere a punto un piano coordinato di cura specifico ed orientato per problemi e possono integrare e coinvolgere nell’assistenza le altre importanti figure professionali: Cardiologo, Endocrinologo, Nefrologo, Neurologo ma anche Medico di Medicina Generale senza tuttavia lavorare in compartimenti chiusi ma ripensando al "paziente come Persona che necessita di cura". Un percorso non semplice da costruire tenendo conto delle varie difficoltà organizzative.
In tutto questo sarebbe utile anche da parte della Sanità pubblica istituire la figura del Geriatra di Famiglia/di libera scelta come avviene per il Pediatra e potenziare i servizi Geriatrici presenti sul territorio e nei Distretti Sanitari di Base.
Il progresso scientifico inarrestabile consente ormai di considerare la lotta all’invecchiamento una realtà della medicina moderna.
Oggi, possiamo individuare per tempo il maggiore rischio di invecchiamento patologico e di malattie disabilitanti. L’individuazione di stili di vita ad azione anti-invecchiamento, dei loro meccanismi e del modo di stimolarli con comportamenti virtuosi: esercizio fisico quotidiano, corretta alimentazione, farmaci, ha già di fatto cambiato la nostra quotidiana visione del problema e creato le basi per una medicina anti-invecchiamento.
Oggi, possiamo individuare per tempo il maggiore rischio di invecchiamento patologico e di malattie disabilitanti. L’individuazione di stili di vita ad azione anti-invecchiamento, dei loro meccanismi e del modo di stimolarli con comportamenti virtuosi: esercizio fisico quotidiano, corretta alimentazione, farmaci, ha già di fatto cambiato la nostra quotidiana visione del problema e creato le basi per una medicina anti-invecchiamento.
Oggi possiamo iniziare a impostare un programma di "cura" e dare una concreta speranza di anni di buona salute e di un minor rischio di disabilità e fragilità.
Dal nostro breve post emerge chiaramente la necessità di effettuare routinariamente la V.M.D., prima che compaiano i segni dello scompenso d’organo ed approntare il più precocemente possibile dei percorsi terapeutici e riabilitativi personalizzati al fine di mantenere le capacità residue, migliorare la qualità della vita e ridurre i costi sanitari.
cercaci anche sulla nostra Pagina Telegram
Nessun commento:
Posta un commento