-La definizione di salute secondo l'OMS: non solo assenza di malattia ma uno stato di completo benessere fisico, psicologico e sociale. Non basta quindi curare ma bisogna prevenire, informare, sensibilizzare, promuovere comportamenti orientati al benessere.
*Invecchiamento: lento e spontaneo processo evolutivo che attraversa le diverse fasi della vita identificate con l'età infantile, pubertà, età adulta, eta avanzata.
*Senescenza: processo di perdita della capacità di funzionare correttamente a livello cellulare con evidenti ripercussioni macroscopiche che portano alla morte.-------------------------------------------------------------------------------- (Blogeriatria by Massimo)

martedì 7 gennaio 2014

La Fragilità secondo Blog Geriatria.

IN GERIATRIA si può riconoscere la fragilità come quella condizione per cui un anziano diventa ad un certo punto incapace di svolgere, in maniera autonoma, le attività di base della vita quotidiana da solo o con l’aiuto di mezzi o strumenti

E' un concetto complesso che in Geriatria tenta di definire ed anticipare in qualche modo un fenomeno in evoluzione per gestirlo al meglio; un anziano fragile non è per sua natura disabile, ma rischia di diventarlo se non adeguatamente curato. La fragilità è così un complesso di condizioni cliniche che vanno riconosciute nell'insieme e poi trattata nel giusto modo. In questa maniera si può rallentare, anticipare, bloccare momentaneamente(?) il fenomeno, ed esso può essere quindi in qualche modo considerato "reversibile"(?!).
Senza spingere troppo a fondo nel senso letterale delle parole possiamo comunque aggiungere che in sostanza si è cercato di rappresentare una condizione di vulnerabilità.
Non c'è ancora una definizione omnicomprensiva ma esistono oramai alcuni elementi fisici e psicologici che identificano un anziano come fragile. 
Secondo L.P. Fried essi sarebbero identificabili nella insorgenza di perdita di peso, nella comparsa di debolezza, nella lentezza, nel basso livello di attività e nela spossatezza. Molte altre aggiunte potrebbero però essere fatte e oggi quello che più conta è tener conto di un fenomeno che indica un'evoluzione verso una progressiva perdita delle riserve fisiologiche ed in qualche maniera coincide con il superamento della soglia del compenso omeostatico. Si può dire che coincide anche con una prognosi diversa e certamente richiede un approccio diverso che tenga conto della complessità e della dinamicità e sappia inoltre soppesare e bilanciare la cura della Persona con un approccio olistico, distinguendo inoltre dall'invecchiamento.
A questo punto possiamo forse concludere con una considerazione:
- abbiamo davanti un lungo cammino che abbiamo appena intravisto e che tuttavia ci stimola e ci incuriosisce ed appare una sfida interessante ed impegnativa per studiare meglio e cercare a fondo e scoprire ed infine donare, magari, un'altra "età in salute" alla vita dell'Uomo sulla terra.

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